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Sicurezza lavoro in Italia: morti bianche e prevenzione

08 Aug 2025
Sicurezza sul lavoro in Italia: il punto sulle morti bianche e l’importanza della prevenzione

SICUREZZA SUL LAVORO IN ITALIA: IL PUNTO SULLE MORTI BIANCHE E L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE

La sicurezza sul lavoro in Italia continua a rappresentare un tema cruciale e, purtroppo, ancora troppo spesso legato a fatti di cronaca drammatici.

Le “morti bianche”, ovvero i decessi causati da incidenti sul posto di lavoro, restano una ferita aperta nel tessuto produttivo del Paese.

 

Nonostante gli sforzi normativi e i progressi tecnologici, i numeri rimangono preoccupanti e impongono una riflessione collettiva su cosa ancora non stia funzionando e su quanto sia fondamentale investire in sicurezza.

 

 

I dati aggiornati: una realtà ancora troppo grave

Secondo i più recenti dati diffusi dall’INAIL, nel corso dell’ultimo anno si è registrato un numero stabile, se non in lieve aumento, di infortuni gravi e mortali. Si parla di oltre 1.000 decessi ogni anno legati ad attività lavorative, un dato che si mantiene costante da troppo tempo.

Le vittime sono spesso operai, autisti, tecnici di cantiere, agricoltori: persone impiegate in settori dove il rischio è noto ma non sempre adeguatamente affrontato.

 

Le cause principali delle morti bianche sono cadute dall’alto, schiacciamenti, folgorazioni, esposizione a sostanze nocive, ma anche stanchezza e distrazione dovute a turni eccessivi o ambienti non idonei. Molti di questi eventi potrebbero essere evitati con una cultura della prevenzione più radicata e con l’uso sistematico dei dispositivi di protezione individuale e collettiva (DPI e DPC).

 

 

La cultura della sicurezza: un dovere, non un’opzione

È ormai evidente che la sicurezza sul lavoro non può essere solo un obbligo burocratico, ma deve trasformarsi in un valore condiviso da aziende, lavoratori e istituzioni. Una formazione costante, la supervisione attenta, l’adozione di tecnologie e misure preventive, e un cambiamento culturale sono le uniche strade per invertire questa tendenza.

 

Molte aziende investono in sicurezza solo dopo aver vissuto direttamente un infortunio o aver subito controlli ispettivi. Questo approccio reattivo è insufficiente. In tal senso, la prevenzione deve essere parte integrante della strategia aziendale, non un elemento secondario.

 

 

L’importanza dei dispositivi di protezione

Tra le misure più efficaci per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI) e dei dispositivi di protezione collettiva (DPC) è fondamentale.

 

I DPI includono caschi, guanti, occhiali protettivi, maschere, scarpe antinfortunistiche, imbracature, tute ignifughe e ogni altro strumento utile a proteggere il singolo lavoratore da rischi specifici. Devono essere certificati, adeguati al tipo di mansione e correttamente utilizzati, previa formazione.

 

I DPC, invece, sono sistemi installati nell’ambiente di lavoro per proteggere più persone contemporaneamente. Parliamo di parapetti, passerelle, reti anticaduta, scavalchi, barriere e sistemi di ventilazione.

Sono dispositivi che intervengono sull’ambiente anziché sul singolo e per questo risultano ancora più efficaci nella prevenzione dei rischi in contesti ad alta densità operativa.

 

Purtroppo, ancora oggi capita che alcuni dispositivi non vengano usati correttamente, siano assenti o inadeguati, oppure non vengano manutenuti con regolarità.

La sicurezza non si improvvisa: ogni strumento deve essere scelto con attenzione e integrato in un piano più ampio di tutela e prevenzione.

 

 

Formazione, controllo e responsabilità

Un altro aspetto essenziale è la formazione continua dei lavoratori, che devono essere messi in condizione di conoscere i rischi specifici della loro mansione e di sapere come comportarsi in caso di emergenza. Ma la responsabilità della sicurezza non può ricadere solo sui lavoratori.

 

Il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire un ambiente sano e sicuro, predisporre valutazioni dei rischi, formare adeguatamente i dipendenti e fornire tutte le attrezzature necessarie.

Anche lo Stato e gli enti preposti al controllo devono fare la loro parte, intensificando le ispezioni, le sanzioni in caso di irregolarità e promuovendo iniziative per diffondere una vera cultura della sicurezza.

Team Sekure

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